Inferno e ritorno

La fine del 2017 è corrisposta alla fine di me stesso.

Problemi lavorativi che si trascinavano da mesi hanno intaccato me stesso ad un livello pesante e mai raggiunto.

Tutto questo di riflesso ha condizionato la mia vita sentimentale e la mia allora relazione.

Il giorno di Capodanno 2017 è stato l’inizio della fine.

“Forse è meglio che vada un pò da miei”. Non è più tornata.

I primi giorni del 2018 sono iniziati soli, con una relazione ormai finita che ha fatto crollare tutto. I primi mesi del 2018 sono stati spesi cercando di non buttare via una relazione di 6 anni con una convivenza da 3. Sforzi che non hanno portato ai risultati sperati.

Ho perso la mia compagna di allora, le mie certezze, le mie amicizie, le mie sicurezze.

Progetti e idee, tutto in fumo.

Si sono presentati fantasmi del passato, una depressione che faticavo a contenere, e di conseguenza anche lo sport è stato influito pesantemente.

Non riuscivo più a correre, non avevo più la testa libera, non avevo più stimoli. Non avevo la testa per dare struttura a nulla, a nessun allenamento, non c’era più nulla. non davo un metodo a niente, non ero più concreto, non mi importava altro che arrivare a fine giornata. Niente mi sembrava più importante, sopratutto il tempo che “perdevo” a correre.

La corsa non era più la mia valvola di sfogo, ma un ulteriore momento di sconforto, dove i pensieri erano più pesanti e soffocanti ed alimentava la mia ansia e depressione per ciò che stavo passando.

Quando non c’è la testa, non si riesce più ad ottenere niente. Era il mio momento più buio.


Agosto 2018

Con il tempo ho ripreso in mano la mia vita.

Mi sono perdonato, ho ricostruito il mio carattere, mi sono rimesso in gioco, sia nella vita sia sentimentalmente. Ho lavorato a livello caratteriale, ho dato il giusto peso alle cose, alle persone, ai gesti. Mi sono perdonato e sono tornato a volermi bene.

E’ tornata la voglia di rimettermi in gioco nello sport, le giornate sono diventate più attive ed è cresciuto il richiamo della corsa.

Si sa: il primo amore ( la corsa ) non si scorda mai. 


Settembre 2018

 Tira più un pelo di f**a che un carro di buoi.

E’ proprio vero, una donna ha riacceso la mia fiamma interiore.

Avevo più voglia di rimettermi in gioco, di riappacificarmi con la corsa, di dedicarle il tempo che per quasi 6 mesi non le avevo più dedicato. Il richiamo era forte, guardavo con gelosia e un pizzico di invidia le persone che correvano, e dentro di me mi sentivo molto in colpa per quello che era successo.

Non potevo accettare questa cosa, dovevo ritornare a fare quello che per anni amavo fare.


Ottobre 2018

290 / 65

Chi mi conosce sa che sono sempre stato un buon amante dei dati, ma questi dati facevano piangere.

290 come i km CORSI IN TOTALE FINO A QUESTO MOMENTO. Vergognoso è dire poco.

65 come i kg che mi portavo addosso per colpa di un anno schifoso.

4 kg in più rispetto al 2017.

6 kg in più rispetto al mio momento top di forma (Marzo 2016).

Per fortuna quest’estate non ho smesso totalmente di fare attività fisica (chissà che fine avrei fatto!), ma ho pedalato per più di 1000 km, il che per i miei standard non sono pochi.

E’ il momento di rinascere, da lì dove mi ero perduto.


Il piano di battaglia

Si torna alle basi, a muovere semplicemente le gambe, a concentrarsi sulla dinamica di corsa, sullo streching e sulle sensazioni.

Pochi km lenti, controllando il cuore, sbattendosene del ritmo ma concentrandosi sulle sensazioni e sul divertirsi.

Queste prime settimane di Ottobre le definirei agghiaccianti.

Le prime uscite non hanno superato gli 8 km. 8 km portati avanti tra i 6:00 e i 6:30 min/km. Più che running lo definirei Jogging per essere buoni.

Il cuore era alto, giravo in media a 158/164.Troppo il tempo senza correre, la corsa ha presentato un conto molto salato. Quando la trascuri per così tanto tempo tutto questo lo devi mettere in preventivo.

C’è da lavorare inoltre sul “peso forma” attualmente ridicolo. Pesante, fiacco e legnoso.

La testa però c’è, il corpo ci sarà.

Importanza primaria ora è alternare bici/corsa tutti i giorni, mantenendo la corsa 4 volte alla settimana (lun/mer/ven/dom) e se il fisico regge alternare negli altri giorni un pò di bici (massimo 30 km) per 2-3 volte alla settimana. Staremo a vedere.

Mi sono messo alle spalle tante cose, tante negatività.

Ho perso tanto in questo anno, forse troppo. Ho avuto limiti, debolezze, paure, ansie e fantasmi.

L’importante è riuscire a resistere, a capire dove si è sbagliato, mettersi al lavoro e cambiare.

In questo periodo ho fatto mia una preghiera di Tommaso Moro facendone direttamente il mio mantra personale:

“…dammi la forza di cambiare le cose che posso modificare, la pazienza di accettare quelle che non posso cambiare e la saggezza per distinguere la differenza tra le une e le altre.…”

Senza paura, consapevoli che con il tempo e la voglia si può superare tutto.

Proprio come nella corsa.

3 pensieri riguardo “Inferno e ritorno

  1. Da sempre hai la mia stima, dopo che ho letto quello che hai scritto oggi, ne avrai ancora di più. Sei stato coraggioso. Se posso darti una mano in qualche modo, sappi che lo faccio volentieri e tu sai dove e come contattarmi.
    Forza Simone, ti voglio come nel 2016, ma mi raccomando fai un passo alla volta e vedrai che ritornerai ad avere tante soddisfazione, nella vita sentimentale, nella corsa e nella vita. Carattere e testa non ti mancano di certo.

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  2. Ciao Simone,
    ti seguo dall’inizio e mi mancavano un pò I tuoi commenti, sempre precisi. Anche per me il 2018 è iniziato male con la scomparsa di mio fratello, anzi malissimo, ma mi sono ributtato nella corsa e sto per correre la mia seconda maratona, Firenze tra due domeniche. La mente, volere è potere come hai detto tu… in bocca al lupo per tutto!

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